venerdì 17 agosto 2012

Berlusconi, ti saluto!

L'incontro di Stalin con il Patriarca

Una citazione dall'Arcipelago Gulag di Solzhenitsyn:

N. Stoliarova ricorda una sua vicina del pancaccio nel carcere Butyrskaya nel 1937, una vecchietta. La interrogavano ogni notte. Due anni prima nel suo appartamento a Mosca pernottò l'ex metropolita, fuggito dall'esilio. "Solo che non era ex, era attuale, quello vero! Infatti, avevo l'onore di ospitarlo".
- Va bene, e a chi altro lui era andato da Mosca?
- Lo so, ma non ve lo dirò! (Il metropolita fra una catena dei credenti sfuggì in Finlandia). Gli inquirenti si cambiavano, si radunavano in gruppi, agitavano pugni dinanzi alla faccia della vecchietta. Lei gli diceva: "Non potete far niente a me, anche tagliandomi in pezzi! Avete paura dei vostri capi, avete paura uno dall'altro, avete paura persino di uccidermi (avrebbero perso le tracce nella catena). Mentre io non ho paura di niente! Anche se il Signore mi chiamerà adesso per fargli il mio resoconto!"
Nell'anno 1937 erano tali, non tornati dopo l'interrogatorio alla cella per prendere il fagottino. Si scelsero la morte, anziché fare una delazione di un altro.

La citazione dal libro "Staliniada" di Jurij Borev:

L'incontro di Stalin con il Patriarca Serghij di tutta la Russia

Durante la WWII il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Serghij e il metropolita di Krutitsa e Kolomenskoje Nicolao erano invitati da Stalin. All'incontro era presente Poskrёbyshev. Entrati, i padri santi cominciarono a sprofondarsi in inchini.
- Gloria alla nostra guida e maestro... Il nostro caro padre... Evviva il compagno Stalin....
Lo Stalin gli fermò:
- Non servano 'ste cose. Vi ho invitati per fare un discorso serio. La guerra è in corso. Come la Chiesa ortodossa capisce il suo ruolo e i suoi compiti nella situazione attuale?
- La Chiesa ortodossa giorno e notte fa preghiere pro la vittoria sull'inimico.
- Non basta.
- Vogliamo fare il nostr'importo nella vittoria e donare un milione di rubli.
- Va bene, lo stato ha bisogno dei soldi, lo stato accetta la vostra donazione. Però, pensate poco profondo o avete paura di parlare sincero.
Non avere paura di me. Siamo pure la gente dello stesso mestiere. Anch'io, pure ho studiato al seminario ortodosso, cioè potete considerarmi uno dei vostri. La Russia è forte dalla sua fede ortodossa. Il popolo russo sempre era e rimarrà un popolo credente. Nemmeno io non posso affermare, che l'Iddio non esiste. Secondo me, il compito della Chiesa ortodossa è unire il popolo nella fede ed uscire all'arena internazionale. Non abbiamo con voi nessuna discrepanza. Quello, chi è contro la chiesa cristiana è nemico del popolo.
Che tipo di aiuto volete ottenere dallo stato? Quali bisogni avete?
- Non abbiamo bisogno di niente, Iosif Vissariònovich, non siamo sprovvisti di niente che ci serve.
- Non sapete pensare a profondità, o avete paura. Dovreste essere voi a sapere meglio i vostri bisogni, e risulta, che io gli so meglio di voi stessi. Come potete dire "niente bisogni"? Vi hanno tolto le vostre cattedrali. Bisogna, dunque, restituirvi le cattedrali nelle città e le chiese nei villaggi. (rivolgendosi a Poskrёbyshev):
- Prepara il decreto del governo sul tema. Punto primo: restituire al Sinodo le chiese. (al Patriarca):
- Fatemi l'elenco delle chiese da essere restituite. Poi, il Sinodo si alloggia nei locali scadenti. Scriva, compagno Poskrёbyshev, il punto secondo: trasferire al Sinodo tutti i locali del monastero Donskoj e il palazzo sulla via Kropòtkinskaja. Il punto tre: la chiesa è priva della possibilità di comunicare col popolo tramite la stampa. Chiudere la rivista "Senza dio" come antipatriota. Permettere al Sinodo di pubblicare la rivista "La Patriarchia di Mosca". Così sarà il titolo della rivista. Trasferire al Sinodo tutte le riserve della carta nonché la tipografia della rivista "Senza dio".
Bisogna pensare profondo. Vorrei chiedere un consiglio da voi e dal compagno Poskrёbyshev. Ecco, la Chiesa ortodossa russa rivelò la sua generosità e ha donato allo stato un milione di rubli. Deve, o meno, lo stato rivelarle la sua gratitudine per quell'atto nobile?
Poskrёbyshev diede il suo accordo affrettato. Stalin continuò:
- Trasferire al Sinodo a forfait per i suoi bisogni 500 milioni di rubli. Il quarto punto del decreto del governo: Organizzare il Consiglio sui questioni relativi alla Chiesa ortodossa russa presso il Consiglio dei Commissari del Popolo, cui compito sarà di soddisfare i bisogni della Chiesa ortodossa russa. No, un'altra formulazione: "Per risolvere le questioni, che richiedono l'intervento del Governo dell'URSS". Come il presidente del Consiglio nomineremo il compagno Karpov.
Il Patriarca e il metropolita rimasero senza fiato dall'orrore: Karpov era capo del dipartimento del Ministero degli Interni responsabile di lotta contro la controrivoluzione religiosa e aveva mandato al carcere molti ministri di culto. Infine, il Patriarca Serghij proferì:
- Ci sarà difficile di collaborare con lui.
- Proprio per quello! Lui meglio di tutti sa i vostri bisogni e farà sì, che voi vi sentiate bene. Non sono sicuro come è meglio di rivolgervi, "compagno Serghij" o "Padre Patriarca", ma venga a visitarmi, condividere con me le Sue considerazioni sulla gamma larga degli argomenti.

Il discorso era successo da sera. Da mattino, alla via Màlaja Lubianka, al redattore della rivista "Senza dio" Emeljan Jaroslavskij vennero due persone vestite in divisa. Il capo gli disse:
- La vostra rivista non sarà più pubblicata. Non ci sarà nessuna consegna-accettazione degli affari. Dovete liberare il locale in 15 minuti. Tutti i beni sono confiscati. Jaroslavskij chiamò al capo redattore del "Pravda", quello, avendo telefonato alla ricezione di Stalin e ascoltate attentamente le spiegazioni di Poskrёbyshev, ha risposto:
- Tutto è apposto, compagno Jaroslavskij, bisogna pensare sul Suo collocamento ad un altro lavoro.

La dimostrazione dell'unità delle autorità mondane ed ecclesiastiche

Stalin aveva "accarezzato" la Chiesa, ed essa cominciò ad avere un gran peso nel budget della guerra e nel suo potenziale spirituale. D'ora in poi, l'unica persona a che durante i banchetti Stalin prendeva al gomito e accompagnava alla tavola era il Patriarca Serghij, e dopo la sua morte, il patriarca successivo, Alexij.

Il mio commento, cioè il mio giudizio personale (la mia considerazione personale):

O il martedì, o il mercoledì era programmata la lettura della sentenza su Mirzojev. E "di repente" il giudice, al posto del leggere la sentenza ha chiesto un'altra perizia ancora, la quinta di fila. Ha rinnovato l'istruttoria in udienza. Secondo me, non era una decisione repentina. Sarebbe brutto vedere le tre giovane madri dal gruppo Pussy Riot condannate a 2 anni di carcere ciascuna per un atto di teppismo che durò 40 secondi (!) mentre un uomo ben maturo per l'uccisione (anche se fosse involontaria) di un ragazzo di 18 anni sarebbe condannato a 2 anni di "restrizione di libertà": non avrebbe il diritto di frequentare i night club ed altri divertimenti, perché il ragazzo ucciso ha avvicinato un giocatolo, una macchinetta telecomandata ai piedi della ragazza del tizio. Le autorità decisero di separare in tempo questi due eventi: "Forse la gente se ne dimenticherà".



Rasul Mirzojev ha ucciso Ivan Agafonov con il colpo del pugno alla testa. Il procuratore ha chiesto di condannarlo a 2 anni dell'arresto domiciliare.

Nadezhda Tolokonnikova ha cantato una canzone nel Cattedrale del Cristo Salvatore. Il procuratore ha chiesto 3 anni del carcere per ciascuna delle 3 ragazze del gruppo Pussy Riot.

Le illustrazioni sono dai siti lols.ru e webpark.ru

Distinti lettori del mio blog: se per puro caso, uno di voi incontri per strada a Berlusconi, salutatemelo. Grazie.

3 commenti:

SonicReducer ha detto...

Scusa, ma spero davvero di non incontrarlo MAI! Come minimo avrei un bel campionario di parolacce, ma di saluti proprio no! :D

Sergio ha detto...

Due righe da un poema di Jesenin:
"Лицом к лицу лица не увидать
Большое видится на расстоянии"
Faccia a faccia la faccia non si vede.
Le cose grande si vedono meglio da lontano.

Da lontano nostro si vede, che Berlusconi è molto italiano, tipico. Eppoi, la metà dell'Italia lo votava tante volte! Anche se si vergognava di dirlo agli amici.

SonicReducer ha detto...

Devo dire che mi fa molto dispiacere sapere che personaggi come lui vengono visti come "molto italiani". Anche se riconosco che è un po' vero.
Sul detto non sono del tutto d'accordo: da lontano si vedono meglio certe cose, ma non si conosce la realtà del quotidiano. Insomma in entrambe le visioni manca un pezzo del puzzle che rende la visione nel complesso corretta.

Purtroppo è vero anche quello che dici: molti lo hanno votato, vergognandosene e non ammettendolo.
Ma qui posso venirti in aiuto e darti una spiegazione parziale.
La prima volta che si candidò, lo fece in una coalizione che comprendeva Alleanza Nazionale (un partito di destra quasi estrema, di idee di origine fascista per interderci). AN aveva un seguito molto grande, era il partito di destra più forte (oggi non c'è più praticamente). AN aveva fatto la scelta di candidare Berlusconi come premier nonostante molti sostenitori del partito fossero scontenti o addirittura contrari. Ma così fù, e chi votava AN ha continuato a farlo nonostante tutto. Questa è una delle componenti che ha permesso al signor B di arrivare ai vertici la prima volta. Certo non mi capacito delle successive, ma purtroppo è così e sapere che ha intenzione, dopo ben due dimissioni fallimentari, di ricandidarsi mi fa salire il veleno! Se vincesse di nuovo le elezioni, dichiarerei il mio più totale disprezzo per il popolo italiano. Devo credere che ciò non avverrà.
Per favore, voi che siete fuori, ditelo che non siamo tutti così!