mercoledì 3 settembre 2008

Il vino: fai finta di esserne un esperto

Un libretto interessante: in russo il titolo suona: "Il vino: fai finta di esserne un esperto" dalla serie "Bluff". E' la traduzione dall'inglese. Il titolo originale è "Bluff Your Way in Wine" by Harry Eyres, "Oval Projects" editore. Sembra che il libro mai è stato tradotto in italiano. Però è menzionatissimo nei siti di lingua inglese. Eccone un breve riassunto che ho trovato in uno dei siti, e tradotto dall'inglese in italiano:

DEALING WITH WINE BORES - Come vincere i noiosi "specialisti" dei vini

Fra tutte le tendenze che si sono evidenziate recentemente, nessuna ci da più fastidio che l'aumento del numero di noiosi pignoli capaci di parlare del vino per ore intere, facendo gli altri interlocutori sentirsi come se non avessero terminato nemmeno una scuola materna. Per fortuna, esistono i modi di superare tali pignoli e vincergli. Tutto che serve per farlo - avere una copia del libretto di Harry Eyres "Il vino: fai finta di esserne un esperto", un rimarcabile libro di 62 pagine, che il diario "Daily Mail" descrive come "il modo di mostrare un'erudizione immediata, senza nessuna necessità di sapere o di studiare qualcosa". Ecco alcuni consigli di Eyres di come fare un bello show, non sapendo niente di vini che uno assaggia:

1. Assaggiando i vini non usare mai le parole eccetto i casi di assoluta necessità. Un "Hmmmm..." non interpretabile o un "Mmmm...Aaah" entusiasta può facilmente convincere la gente, che lei sa di cosa parla. Spesso bastano le contorsioni facciali come sopraccigli alzati, occhi socchiusi, labbra strinsi. Il principale è che possono essere interpretati in qualsiasi modo.

2. Se lei non ha altra scelta e deve per forza dire qualche cosa, molto spesso basta la parola "Sì". Può essere detta con intonazioni differenti: dubitativa, interessata, interrogativa, ironica, affermativa, decisiva, di apprezzo, entusiastica, di estasi. Ripetendo il vostro "Sì" tre volte, meglio con un'intonazione saliente, potete fare un'impressione davvero grande.

3. Avendo capito, che non potete distinguere nessuno degli aromi del vino, potete fare un'osservazione: "E' assai leggero per il naso, vero?". All'incontrario, se il vino è molto aromatico, potete dire, che "ha il sapore forte". Nessuna di queste osservazioni non vi costringe di dare un'opinione sulla qualità del vino, ma vanno lontano creando a voi l'immagine di un esperto.

4. Avendo commentato l'aroma, potete parlare di colore. Se non siete daltonico, siete sicuri nel terreno. Per impressionare la gente realmente, fate una comparazione del colore del vino con quello di un metallo o di una pietra semi-preziosa - le sfumature differenti dell'oro, ambra, rubino o granato saranno accettate volentieri.

5. Se qualcuno in una conversazione dirà che "il 1928 era un anno di raccolta meravigliosa in Bordo", potete rispondere "Sì, però una grandinata ha distrutto tutta la vigna in Montepulciano". C'è pochissima probabilità che qualcuno dei presenti sappia qualcosa di raccolte di tanto tempo fa' nelle regioni sconosciute.

Infatti, Eyres e un specialista ben conosciuto del vino e nella sua allegre collezione delle frivolezze lui ha nascosto una quantità sorprendente degli informazioni serie. Il suo libro farà un'acquisizione buona anche per quelli, chi ha l'atteggiamento serio rispetto al vino (se non è tanto serio, che gli impedisce di ridere a volte di se stessi).

pagina 69 dell'edizione russa:

ITALIA

Il vino italiano assomiglia molto alla vita politica italiana. Di tanto in tanto nell'orizzonte apparisce una figura del dominatore delle menti nuovo, chi promette di abbattere la corruzione e le trasgressioni di legge e di introdurre un sistema impeccabile, basato su l'onestà e l'incorruttibilità. Il senatore Goria, ministro d'agricoltura, ha ottenuto tale carisma nella branca di viticoltura. In 1993 lui ha introdotto una legge nuova su del vino, l'evento fu accompagnato dei clangori delle trombe. Il punto quasi principale del suo programma dichiarava l'apparizione di una nuova categoria dei vini, con il marchio IGT, che dovrebbe corrispondere al "vin du pais" francese. Dopo tre anni nessuna regione di viticoltura non ha richiesto l'ottenimento del marchio, il senatore Gorio, in cambio, era incolpato, come è solito, di corruzione.

Riguardo i vini italiani popolari, come soave, valpolicella e chianti, al loro menziono sarà opportuno solo un sorriso un po' storto, benché ci sono alcuni viticoltori non tanto famosi, quali sono degni (concediamo gli questo onore solo per cortesia) di applausi: Pieropan (soave), Quintarelli (valpolicella) e Riciane (Chianti).

Chi ci sembra il più degno dal punto di vista degli eventuali elogi è un gruppo dei vini che si chiamano "supertoscani". Ricordiamo però, che il termino "supertoscani" non significa in nessun modo superbelli, allegri e pieni di energia abitanti della Toscana, che girano la campagna nei "mazzeratti" superveloci, ma solo e tanto i vini prodotti da quelli superbelli, allegri e pieni di energia abitanti della Toscana, che girano la campagna nei "mazzeratti" superveloci. Il progenitore di tutta questa famiglia dei vini è sassicaia, il vino a base della vigna caberne-sovignon. In Canadа, quelli che vogliono comprare una bottiglia di questa bevanda dei sogni, sono pronti aspettare tutta la notte in coda perfino nel tempo di gelo.

Eccovi un paio di altri nomi, quali, avendo desiderio, potete usare per l'equilibrismo: l'Ornelaia - il vino prodotto del brillante marchese Lodovico Antinori, chi apparisce di solito in compagnia delle bionde sfolgoranti di provenienza russa, il Cepparello, prodotto da Paolo de Marchi, chi è specializzato su Chianti, e il "Sodi di San Nicolo", che è diventato quasi un vino di culto a San Francisco.

Per quelli di voi, chi intende di fare bluff alla larga, un certo potenziale hanno anche alcune altre regioni dell'Italia, prima del tutto la Puglia, dove rigurgitano viticoltori vagabondi e le isole Sicilia e Sardegna. Tutti i vini di Sicilia sono assolutamente impeccabili, se non dire - divini, e questo nostro apprezzamento non è in nessun modo influenzato della visita recente nella nostra redazione di un siciliano molto influente.

Nota del traduttore: Chiedo scusa se ho sbagliato qualche nome locale o quello del vino, gli ho ritrasliterato tutti dal cirillico, e non è tanto facile.

Nessun commento: