Eccovi un frammento della trasmissione della radio "Eco di Mosca" che mi sembra interessante:
Dmitri Oreshkin, politologo: ...Risulta che i concetti stessi dell'Europa e dell'Asia sono fluidi. Se attenersi all'approccio puramente scientifico, cartografico, prima dell'epoca dello zar Ivan IV il Terribile, i cartografi olandesi disegnavano il confine fra l'Europa e l'Asia lì dove oggi è Polonia, e le terre più all'oriente loro chiamavano Tartar, era uno spazio bianco, sconosciuto, con la capitale Moskov. Quando Ivan il Terribile conquistò le città di Kazan' e Astrakhan', il confine fra l'Europa e l'Asia si era, naturalmente, mosso sul fiume Volga. Le terre all'occidente del Voga venivano considerate Europa, e quelli all'oriente Asia. Poi, ai tempi del Pietro il Grande, lo studioso Tatìscev ha definito il confine cui siamo abituati noi, è la catena di montagne Urali, il crinale della catena. Tutto quello che è a destra è l'Europa, a sinistra è l'Asia. Ma l'espansione dell'Europa non si era fermata: nei tempi di Catarina II la guerra di Crimea veniva considerata la guerra nell'Asia.
Dopodiché la Crimea diventò Europa automaticamente. Ma non solo: nei manuali scolastici della mia infanzia si diceva che il confine fra l'Europa e l'Asia passava nell'avvallamento Kumo-Manych, che passa, approssimativamente dalla città di Rostov-sul-Don quasi sino alla città di Makhachkalà, lungo la depressione di Caucaso.
Cioè, le città di Stàvropol' e Vladikavkàz, all'esempio, erano in Asia. E già nei tempi moderni, dopo la Seconda Guerra Mondiale 'sto confine si spostò al Crinale Principale del Caucaso. Di più risulta che Kazakistan diventò un paese d'Europa, perché prima dagli Urali al sud il confine passava lungo il fiume Yàik (dopo l'insurrezione di Emelian Pugacёv lo richiamarono Ural), mentre ora lo hanno fatto passare lungo il fiume Emba. E il pezzettino fra i due fiumi diventò Europa, e la maggior sua parte appartiene a Kazakistan.
Cioè, dal punto di vista geografico il Kazakistan (come la Turchia) fa parte sia dell'Europa, sia dell'Asia. E recentemente guardando il nuovo manuale scolastico ho visto, che il confine fra l'Europa e l'Asia passa già non sul crinale della catena Urali, ma sul versante orientale della catena, cioè la città di Ecaterinburgo pian piano si spostò in Europa, i miei congratulazioni al riguardo ai suoi abitanti. E 'sto progresso continua. Prova a dire ai Georgiani o agli Armeni, che loro sono abitanti dell'Asia, si offenderanno. Cioè, l'espansione impercettibile dell'Europa continua.
Dal punto di vista geografico lo spazio europeo si espande, quell'asiatico si ristringe. Ora torniamo alle usanze linguistiche. Nessuno mai dirà che Novosibìrsk o Krasnoyàrsk sono le città asiatiche. Le città siberiane sì, ma non asiatiche! Geograficamente sono in Asia, ma dal punto di vista civilizzazionale sono percepiti come Siberia, parte della Russia, il paese piuttosto europeo. Dall'altra parte, la stessa lingua ci dice, che anche se non volendo, percepiamo l'Europa come tutt'altra cosa. Alcuni proverbi della lingua russa che contengono la parola "Europa" intendono i paesi esteri all'Ovest di Russia.
I concetti dell'Europa e l'Asia sono ambivalenti, fluidi. E il movimento è indirizzato all'europeizzazione. Ogni volta quando Russia diventa membro di un'organizzazione Europea, all'esempio l'OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) insieme con essa lo fa anche la città di Vladivostòk, cosicché anche la città di Vladivostòk diventa parte dell'Europa...
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