Mikhail Zhvanetsky nato il 6 marzo 1934 è un famoso scrittore satirico russo d'origine ebraica, l'autore e recitatore di numerosissimi sketch. Ecco un articolo su di lui nella wiki inglese, e questo il sito dei suoi ammiratori (in russo). Ho già pubblicato in un paio di altri post le traduzioni di un paio dei suoi sketch che mi sembrarono traducibili.
Eccovi un altro:
COME SI SCHERZAVA A ODESSA
Un gruppo di gente con le facce tristi e strumenti musicali con caposquadra - direttore d'orchestra davanti. Suonano alla porta. Un abitante esce.
CAPOSQUADRA (cortesemente sollevando il capello): Ahi, ahi, ahi! Mi hanno già detto.Tanta disgrazia!
ABITANTE: Quale disgrazia?
CAPOSQUADRA: Avete funerali?
ABITANTE: Funerali?
CAPOSQUADRA: Questo è via Risceliévskaia 6, appartamento 7?
ABITANTE: Sì.
CAPOSQUADRA: E allora?
ABITANTE: Cosa?
CAPOSQUADRA: Seppelliamo?
ABITANTE: A chi?
CAPOSQUADRA: Tu domandi a me "a chi?"! Chi deve saperlo meglio, tu o io? Non fare lo sciemo, portalo via!
ABITANTE: Chi?
CAPOSQUADRA: C'è gente qui con me, la mia orchestra. Quindici persone vive. Possono assassinare, ammazzare ognuno, se ora non ci sarà il trasporto. Mania, la prego!
(Una donnaccia grossa calzata in scarpe da uomo, batte il timpano e guarda i suoi orologi a mano).
ABITANTE: Un attimo prego, chi vi ha chiamato qui?
CAPOSQUADRA: Che ne so io? Forse eri tu. Devo ricordare le facce di tutti?
(Dal gruppo esce fuori un trombonista incazzato)
TROMBONISTA: Miša, se qui non succederà qualcosa, noi rompiamo a pezzi questa casa. Sono handicappato mentale, Lei lo sa.
CAPOSQUADRA: Žora, non lo prendere tanto al cuore. Il cliente è in un gran lutto, perciò ha voglia di mercanteggiare. Mi dica il Suo prezzo, parliamo come gente civile. Lei non ha sentito ancora suonare la nostr'orchestra.
ABITANTE: Mi immagino.
CAPOSQUADRA: Un attimo. Appena Lei senta suonare la nostr'orchestra, si leverà la sua ultima camicia e ci la darà. Questa gente compatisce la disgrazia altrui, come se fosse la sua propria!
ABITANTE: Mi immagino perfettamente...
CAPOSQUADRA: Lei rimane qua e senta qui. Zia Mania, prego il segnale di schieramento.
(Mania grossa batte il timpano e guarda i suoi orologi a mano).
CAPOSQUADRA: (passa la formazione con passo da cavallerizzo):
Konstantin, si abbottoni, nasconda questo suo tatuaggio insolente, con queste espressioni ortograficamente sbagliate. E lei scrive lì sempre qualcosa di nuovo! Se Lei non se lo fa cancellare, non Le permetterò più di lavorare.
Fiodor Grigorievič! Benché Lei sia studente del conservatorio, e forse è lo più educato di noi tutti perché sa leggere le note, ma con questa giacca da pastore si umilia! Grazie a Dio abbiamo sempre lavoro - il traffico aumenta. Solo nel mese di Luglio abbiamo seppellito 15 persone.
E Lei, Mania. Non mi interessa, cosa cuoce a pranzo, ma ogni giorno su di Lei si sente odore di pesce arrosto. Passi ai piatti di verdura o ci congediamo. Prego il segnale funebre. (La orchestra attacca una fantasia, nella quale si indovina difficilmente la marcia funebre).
ABITANTE: (applaude): Moltissime grazie, basta. Ma tutto è invano. Forse qualcuno ha fatto uno scherzo.
CAPOSQUADRA: Perfettamente possibile, ma cosa ci importa a noi? Io ho chiamato quindici persone dai loro posti di lavoro. Questo giovane non riesce a terminare i suoi studi nel conservatorio. Madame Zborovskaia ha lasciato la sua casa in cura ad un giovane bandito, che Dio lo guardi. E Lei vuole, che io capisca gli scherzi? Ci paghi, poi rideremo tutti insieme.
(Dal gruppo dei musicisti esce fuori un trombonista incazzato)
TROMBONISTA: Miša, non spendere tanto tempo a convincere questo tipo! Gli diamo un colpo alla testa e attaccheremo la nostra marcia funebre!
CAPOSQUADRA: Žora, non lo prenda tanto al cuore! Lei non ha ancora espiato la sua condanna fino al termine per quell'altro caso, perché è nervoso di nuovo?
ABITANTE: Quanto costa seppellire?
CAPOSQUADRA: Solennemente?
ABITANTE: Sì.
CAPOSQUADRA: Senza fretta?
ABITANTE: Sì.
CAPOSQUADRA: Cinque rubli a persona.
ABITANTE: E in assenza del defunto?
CAPOSQUADRA: Tre, benché sia umiliante per il collettivo.
ABITANTE: Bene, d'accordo. Attaccate la vostra marcia, ma cantate anche: "a memoria eterna di Sigismund Lasarevič e sua sorella, venuta da Kišinёv".
(Musicisti, al segnale di Mania, iniziano a suonare e cantare: "Una morte prematura, prematura. Perché ci hai lasciato, perché. Sei qua, e noi siamo qui.". Dietro le quinte si sentono gridi, piangere, portano qualcuno in barella).
CAPOSQUADRA (rallegratosi): Eccolo il defunto!
ABITANTE: Ma no, questo è di appena adesso. Questo è il mio vicino, Sigismund Lasarevič, oggi è il suo compleanno.
giovedì 13 marzo 2008
Uno sketch di Mikhail Zhvanetsky
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