domenica 15 novembre 2009

Guerra civile in Russia

La traduzione di un post dal mio blog russo

Poco fa' ho letto un libro molto interessante:

M. Veller, A. Burovsky "La storia civile della guerra folle", Mosca 2007
sulla guerra civile in Russia (1918-1922)

Ecco alcune citazioni le più caratteristiche:

Ai contadini non piacevano i rossi, ma non volevano andare dai bianchi. Molto spesso consideravano gli abitanti delle città d'essere i loro nemici. La ritirata degli eserciti dei bianchi era seguita delle invasioni dei contadini alle città. "Quando queste locuste scendevano dalle colline in città con carreggi di migliaia carri vuoti, con loro mogli, per prendere il bottino e far carneficina, eccitati dalla vodka casereccia e dell'avidità, gli abitanti delle città pregavano per l'arrivo delle troppe rosse, preferendo repressioni, che colpirebbero la minorità; alla morte comune in una devastazione partigiana... Orribile era la sorta delle città, come Kuznétsk, dove l'esercito rosso venne troppo tardi". Così scrisse il professor A. Levinson, testimone di quelli eventi.

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Però l'idea per LORO STESSI i bianchi l'avevano. Era l'idea di preservazione e continuazione della Russia... degli europei russi, cioè del ceto istruito, il quale nel 1917 contava non più di 4 o 5 milioni di persone. Altrettanto di rappresentanti delle minorità nazionali di Russia erano pronti di far parte di questo ceto, accettare i suoi valori come i loro propri. Solo per questi 7 o 8 milioni dai 140 era chiaro, cosa e perché precisamente bisognava difendere.

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Kolčàk sa di preciso, che la gente deve pagare le tasse. Che sarebbe il loro contributo nella vittoria comune. Lui era sincero ad incollerire contro quelli, che ingannavano il suo Stato, e non voleva affatto capire, che non tutti consideravano lo Stato da lui organizzato come il loro proprio. Kolčàk, benché essendo sanissimo di mente, considerava un ragazzo contadino di 19 anni, che non voleva combattere nell'esercito bianco certamente non come un dissidente o un "altro", ma come un traditore della Patria!

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Folgorati dalla loro idea di soverchia importanza, i bolscevichi... erano assolutamente privi di ogni scrupolo: in nome dell'idea promettevano tutte le cose a tutti, concludevano qualsiasi tipo d'alleanze, facilmente rescindevano ogni alleanza e tradivano loro alleati di ieri.

...Offrivano tutto a tutti, promettevano dare ancor più, e in fin dei conti si mettevano d'accordo con tutti che gli servivano al momento. Ma avendo distrutto il nemico in coalizione con gli alleati, tradivano gli alleati, e combattevano già il nuovo nemico. Aumentate loro forze, loro cambiavano tutte le cose nel loro interesse.

In tutto 640 pagine, una lettura molto divertente. Il testo russo è scaricabile dall'Internet.

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C'è una trasmissione alla radio "Eco di Mosca": ogni giorno leggono le notizie dai giornali russi di 100 anni fa, prese dalla fonte: il sito http://starosti.ru/
Eccovi alcune notizie di novembre:

Cosa scrivevano i giornali russi cento anni fa, il 14 novembre 1909

Alla stazione ferroviaria di Bristol il ministro del commercio Winston Churchill è stato attaccato da una suffragista, che era slanciata a lui con una frusta. Churchill la tolse di forza la fruscia e la passò, come un trofeo, alla sua moglie. La suffragista è arrestata.

Il 15 novembre 1909

La fine della stagione di calcio

Ieri nei campi di calcio si erano svolte le ultime partite. I calciatori avevano difficoltà assai a correre a causa della neve. Dalle prime squadre ci fu una partita fra i club di football "Udélnyj" e "Kolomiàzskij". Giocavano in maniera alquanto selvatica. In fin dei conti vinsero i primi, 4:3. Ma siccome vinse "Udélnyj", vista la parità di punti, saranno costretti a giocare con il club di football di Pàvlovsk-Tiàrlev.
Dalle seconde squadre si era svolta la partita decisiva fa il gruppo di amatori dello sport di San Pietroburgo e il club di calcio di Petròvsk. Nonostante tutti gli sforzi di quelli di Petròvsk, quelli dello "Sport" dimostrarono un vantaggio sostanziale e vinsero l'avversario col punteggio 3:1.

La visita di Morgan

Il miliardario americano arrivato a Pietroburgo ieri aveva una riunione con un rappresentante del Ministero delle finanze relativa agli stabilimenti di Urali. Poi Morgan farà un viaggio a Mosca e tornerà a Pietroburgo al ritorno di Kokòvtsev, per trattare con lui, in persona, la questione di tutela dei capitali stranieri investiti nelle imprese russe.

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Carlo Galeotti
Saluto al duce!: i catechismi del Balilla e della Piccola italiana

Non è scaricabile, ma lo puoi leggere in intero dalla macchina di ricerca http://books.google.com/

2 commenti:

sokurs ha detto...

Grazie per la vostra attenzione!

Sergio ha detto...

Вам спасибо! Загляните в архив рубрики "о чем писала наша газета" Волжской Коммуны: http://www.vkonline.ru/refer/index.html - оцените работу Ваших коллег. Например, как Коммуна писала о том, как Хрущев стучал ботинком по столу в ООН...