giovedì 15 aprile 2010
Una storiella su Gagarin
Gli antichi Romani erano così tanto severi, che comunicavano nei loro forum senza utilizzare i browser.
Nella giungla del Rio delle Amazzoni recentemente fu trovato un tribù degli agenti di Borsa, che niente sapevano della caduta del cambio del dollaro.
- Non mi hanno assunto al lavoro.
- Perché?
- Hanno detto, che non avevano bisogno di me, ma della persona, descritta nel mio curriculum.
Ho tratto profitto degli anni passati sui giochi al computer: ora non ricerco nella vita le vie semplici, sapendo che per aver passato quelle complicate, ottieni più punti per l'esperienza.
Un uomo ricco ha la possibilità d'avere molte donne, ma una donna povera è costretta ad avere molti uomini.
Una storiella su Gagarin
Nella piazza "Gagarin" a Mosca c'è il monumento di Gagarin. Il monumento fatto in lega di titanio sta su un piedistallo alto, le mani lungo i fianchi e con il suo sguardo fiero del Primo cosmonauta osserva i dintorni. E' quasi sulla strada, accanto alla prospettiva Lenin, perciò c'è poca gente accanto.
Una volta i poliziotti raccolsero uno studente con delle bastonature forti, e si vedeva, che era picchiato benché forte, ma dalla gente maldestra nel mestiere, da tutte le parti del corpo che capitavano, usando qualunque cosa capiti per le mani. La vittima taceva come un partigiano interrogato, disse solo che lo aggredirono i negri sconosciuti. Un caso strano: da noi son soliti ricevere le bastonate proprio i negri, e non all'incontrario. I poliziotti presero i segni particolari degli aggressori, decisero di fare un'investigazione per bene. Presto trovarono quelli negri aggressori, risultarono d'essere gli studenti dell'Università dell'Amicizia fra i Popoli, ma non si ritenevano colpevoli.
In una discoteca lo studente russo vittima degli aggressori, aveva raccontato agli studenti dall'Angola e dall'Uganda la storiella che segue:
Il monumento di Gagarin è una costruzione molto rara, con cui è connesso un indizio felice molto particolare. Il 29 febbraio (ed era proprio l'anno bisestile) alle ore 3 di notte, il cosmonauta in titanio per un secondo solo alza al cielo le mani e grida forte "Guarda, uhi!". Dura pochi attimi e succede una volta in più anni. I moscoviti sempre ci vengono a guardare, perché credono, che il desiderio, pensato al momento quando le mani del monumento sono su, si avverrà di sicuro.
In una notte fredda di febbraio vennero i negri al piedistallo sulla piazza e cominciarono ad aspettare. La metropolitana era già chiusa (si chiude all'una di notte), non c'era nessun posto accanto dove potrebbero riscaldarsi - nessun chiosco accanto, ed erano, ovviamente da soli sulla piazza. E il Gagarin rimaneva come prima, cioè senza alzare le mani. Ma loro aspettavano con onestà. Sino alle tre di notte, poi sino alle quattro, poi sino all'apertura della metropolitana. Poi forse gridarono "Guarda, uhi!" dall'indignazione e un paio d'altre parolacce su varie lingue del mondo. Ed andarono cercare il loro offensore. Il resto della storia lo sapete già...
Tutti i protagonisti della storia ne trassero una lezione utile ed i poliziotti erano fieri di aver trovato i teppisti. Cosa ne avrebbe pensato Gagarin stesso, non si sa...
Ed ora guardatelo: è il Gagarin con le mani alzate! Però questo monumento non è a Mosca, ma a Samara. E' dello stesso scultore. I maldicenti affermano, che è stato fatto dalle stesse forme, rimaste da quello di Mosca. Da noi ufficialmente è chiamato "Il monumento ai conquistatori dello spazio cosmico", ma il popolo lo chiama "Panikòvskij con un'oca in mano" - uno dei personaggi del famoso romanzo umoristico di Ilf e Petròv "Vitello d'oro", molte volte filmato.
Panikòvskij con un'oca in mano - attore Zinòvij Gherdt
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