Ecco alcuni estratti dall'articolo pubblicato nel giornale "Inostranets" (lo straniero) N. 50 dell'anno 2000, dove si tratta delle esperienze di un cuoco russo nei ristoranti degli Stati Uniti e a Messico. L'autore Romàn Vétrov, ha due lauree, una tecnica, l'altra in economia. Ma per ora sempre lavorava solo come un cuoco o un cameriere. Da cuoco lavorava negli alberghi National, Marriot. Come cameriere faceva servizio a Gorbaciov, Kòzyrev, Kirkorov, Luzhkòv, Butusov, Grebenscikòv, Makarévich ecc.
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So, che molti sono interessati, cosa fanno i ristoranti dai resti del cibo. Dipende dal livello dell'azienda. Quando lavoravo in Spagna, in un albergo turistico (era un episodio nella mia carriera) da una insalata facevamo un'altra. Ma è una cosa normale, c'era un'insalata buona, non la hanno mangiato tutta, aggiungi qualcosa e ne fai un'altra. Si tratta, ovviamente, di quello che è rimasto non nei piatti, ma sulla tavola svedese. Però, la terza volta non la rifanno, anche se n'è rimasta tanta - la buttano via tutta. In generale, in un posto buono i piatti di collazione non gli lasciano fino alla cena - al massimo fino al pranzo.
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In un ristorante francese ho visto una volta un uomo cosiddetto "di cernita". Sta dietro un paravento all'uscita della sala, con moltissime scatoline accanto a lui, e quando un cameriere passa con la stoviglia sporca gli mette in queste scatoline quello che ha un aspetto buono, non toccato: cetrioli, pane, pasticcini. Anche il vino rimasto lo versano tutto insieme in una botte e lo offrono buon mercato sotto il nome "vino casalingo".
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martedì 21 ottobre 2008
Un cuoco russo in USA
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