martedì 21 ottobre 2008

Un cuoco russo in USA

Ecco alcuni estratti dall'articolo pubblicato nel giornale "Inostranets" (lo straniero) N. 50 dell'anno 2000, dove si tratta delle esperienze di un cuoco russo nei ristoranti degli Stati Uniti e a Messico. L'autore Romàn Vétrov, ha due lauree, una tecnica, l'altra in economia. Ma per ora sempre lavorava solo come un cuoco o un cameriere. Da cuoco lavorava negli alberghi National, Marriot. Come cameriere faceva servizio a Gorbaciov, Kòzyrev, Kirkorov, Luzhkòv, Butusov, Grebenscikòv, Makarévich ecc.

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So, che molti sono interessati, cosa fanno i ristoranti dai resti del cibo. Dipende dal livello dell'azienda. Quando lavoravo in Spagna, in un albergo turistico (era un episodio nella mia carriera) da una insalata facevamo un'altra. Ma è una cosa normale, c'era un'insalata buona, non la hanno mangiato tutta, aggiungi qualcosa e ne fai un'altra. Si tratta, ovviamente, di quello che è rimasto non nei piatti, ma sulla tavola svedese. Però, la terza volta non la rifanno, anche se n'è rimasta tanta - la buttano via tutta. In generale, in un posto buono i piatti di collazione non gli lasciano fino alla cena - al massimo fino al pranzo.

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In un ristorante francese ho visto una volta un uomo cosiddetto "di cernita". Sta dietro un paravento all'uscita della sala, con moltissime scatoline accanto a lui, e quando un cameriere passa con la stoviglia sporca gli mette in queste scatoline quello che ha un aspetto buono, non toccato: cetrioli, pane, pasticcini. Anche il vino rimasto lo versano tutto insieme in una botte e lo offrono buon mercato sotto il nome "vino casalingo".

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