martedì 1 luglio 2008

Due mele di Mikhail Žvanetski

Mikhail Zhvanetsky nato il 6 marzo 1934 è un famoso scrittore satirico russo d'origine ebraica, l'autore e recitatore di numerosissimi sketch. Ecco un articolo su di lui nella wiki inglese, e questo è il suo sito ufficiale in russo. Ho tradotto alcuni dei suoi sketch che mi sembrarono traducibili, spero che saranno comprensibili anche per gli italiani.

Due mele

Un padre a Odessa ha chiuso il suo figlio stretto nell'angolo dell'appartamento:
- Immagina una situazione: Hai avuto 2 mele. Una te la ho presa e la ho buttata via. Quante mele ti sono rimaste?
Si sente un piagnucolare sommesso.
- Hai avuto 2 mele. Una te la ho presa e la ho tagliata a pezzi. Quante mele ti sono rimaste?
Il figlio piagnucola, pressato alla parete, essendo ficcato dal padre.
- Hai avuto 2 mele. Una te la ho divorata. Io! Ho divorato! Quante mele ti sono rimaste?
Si sente un pianto a dirotto, dei colpi.
- Hai tenuto nelle tue mani sporche 2 mele non lavate. Te ne ho strappata una e la ho divorata. Quante ti son rimaste?
Le grida, pianto.
- Babbo, smettila, prego!
- No, mica lo smetto! Hai avuto 2 mele. Te ne ho strappata una e la ho calpestata. Quante ti son rimaste?
Tremore, strilli, grida. La mamma grida:
- Ma lascia il bimbo tranquillo!
- Lui è un idiota! Va bene, ti cambio le condizioni del problema. Avevi 2 mele, una la hai divorato tu! Tu stesso ne hai divorato una! Quante mele, idiota, ti sono rimaste, scemo?
- A-a-a! Non mi battere, babbo!
- Nessun zoo più. Nessun ospite! Non avrai mai un compleanno! Tutte le feste sono costretto di passare insegnando a quest'idiota... Hai avuto 2 mele. Zina, abbiamo delle mele a casa? E cosa è che abbiamo? Carote? Va bene, dammene due carote...
Hai avuto 2 carote, figlio d'un cane. Ti ho preso di forza... Dammela! Idiota, dammela, è una lezione di aritmetica! Te ne ho preso di forza una e la ho divorata... Ecco. Crocc', crocc'. Vedi?
- Grigorio, 'ste carote non erano lavate!
- Non importa. Che lui veda. Ho divorato una carota tutta coperta di terra. Quante ti son rimaste?
- Delle mele?
- Delle carote!!!
Singhiozzi.
- Guarda qua. Quante carote sporche sono rimaste nelle tue mani sporche?
- U-u-n-a-a...
- Bravo, mio figlio... Ed ora torniamo alle mele.
- A-a-a! Babbo, smettila, ti prego!
- Grigorio, lascialo in pace, ti prego.
- Non piangere! Rispondermi! Avevi 2 mele.
- Grigorio, ti supplico!
- O non sarà idiota, o non crescerà affatto! Avevi 2 mele.
- A-a-a! Tutti piangono a dirotto.
- Silenzio! Tutti tacere! Non suggerirgli la risposta! Io, tuo babbo, ti ho strappato di forza...
- A-a-a! Strillano tutti.
- ... una delle due mele. (Tentando di gridare più forte dei loro strilli.) Io, tuo padre, ti son avvicinato di nascosta e di forza te ne ho preso una... (Le grida diventarono così forte, che i vicini cominciarono a toccare alla parete: "Ma cosa è che avete lì?"). Va bene, tu stesso me ne hai regalato una... Quante mele ti son rimaste?
- (Un sussurro debole.) Una.
- Dunque, quante mele si son rimaste da me?
- Una.
- Quante mele ne hai tu?
- Una.
- Mangiamole?
- Sì, mangiamole...
- Ma nessuna mela non c'è! Le abbiamo immaginate! Niente da divorare! Ecco, ti volevo spiegare il concetto del pensamento astratto.

CONSERVATORIO

Conservatorio, studi di perfezionamento universitario, truffe, affarismo, tribunale, galera in Siberia.
Conservatorio, lezioni private, altre lezioni private, protesi dentaria, oro, bei mobili, tribunale, galera in Siberia.
Conservatorio, maestro concertatore, scuola professionale di commercio, capo produzione, caviale, granchi, valuta straniera, oro, tribunale, galera in Siberia.
Bisogna forse correggere qualcosa nel Conservatorio?

LINGUAGGIO FEMMINILE

Tutto è molto semplice, se capisci il linguaggio femminile. Una donna va nel metrò. Sta in piedi, tace.
Ha un anello nella mano destra, dunque state tranquilli ragazzi, è sposata, ognuno rimane al suo posto.
Anello nella sinistra - è divorziata. Due anelli nella sinistra - due volte divorziata. Un anello nella destra, altro nella sinistra - due volte sposata, la seconda volta è sposata bene. Se ha un anello nella destra e orecchini - si, che è sposata, ma non è contenta del matrimonio.

Due anelli nella destra e orecchini - è sposata, ma ha un altro uomo. Ambidue gli uomini sono sposati, uno con lei. Ambidue non sono contenti delle loro mogli.

Un anello nella destra, un orecchino - "parlando nel senso generico - sono sposata, sì..."
Un anello nella destra, altro - nella sinistra, orecchini, spillone - "lavoro in una mensa".

Occhiali scuri, anelli, spillone, parrucca bianca, scarpe con tacco alto, al collo una catena con orologi grandi come sveglie - è una barista del ristorante "Oriente".
Marito non lo ha, gusto non lo ha, personalità non la ha. Qualsiasi uomo che beve, fuma, sta in piedi, giace nel letto - le da un ripudio fisico. Ha un appartamento di quattro stanze nel centro della città, quattro telefoni cantano come un quartetto georgiano. Nel bagno - un lampadario in cristallo, nell'altro bagno un orso bianco, dalla cui bocca scorre acqua calda. Le serve un uomo con spazzolone, straccio, e figura femminile.

Niente orecchini, ma blujeans, collana fatta di conchiglie, anello in stagno, una monetina vecchia forata, borsa intrecciata sulle spalla, le unghie corte morse, le gambe enigmatiche: artista fanatica, ti risponde solo se parli di convento di St. Feraponto. E' sommersa in se stessa così tanto, che lì non c'entra nessun altro...

Brillanti, collo lungo, pettinatura su e indietro, giro delle spalle, statura, vestiti meravigliosi, gambe forti : ballerina del teatro "Bolscioi". Inutile parlare. "Sei a piedi, io invece nella mia "Mercedes". Parleremo, se riuscirai a raggiungermi..."

Anello nella destra, pettinatura liscia, vestito scuro, camicetta bianca, sigarette "Belomor" : "Cosa vuoi, compagno?"

Anello nella destra, una bella testa bionda, vestito in lana verde, scarpe marrone, modeste, e un sguardo bellissimo dagli occhi grigi tanto amati: è la tua moglie, stronzo!

NON SAPERE DIRE "NO!"


Significa andare dove non vuoi,
parlare con chi non devi,
sedere come sugli aghi,
convivere con quella che è venuta,
significa oltre a questa grande schiavitù, un'altra ancora, la tua interna, e queste due schiavitù si uniscono insieme. Da qui sorge l'arroganza improvvisa verso gli altri.

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