Che fare, signori, l'umorismo russo è alquanto particolare e gli manca un po' di correttezza politica. Eccovi una delle opere di Eugenio Shestakòv, cui originale russo è nel suo blog qui.
Chi è who?
I russi sono dipsomani. Sono atti a scambiare per vodka la propria madre, poi scambiare vodka per samogòn, ubriacarsi ed andare a reclamare la madre indietro, perché da ubriachi la vogliono tanto bene.
Gli ucraini sono furbi. Mangiano il lardo, e la carne la vendono al mercato. Per i soldi riscossi alimentano altri maiali e vivono felici ripieni e circondati dal lardo.
Gli ebrei sono perfidi. Comprano dai russi loro madre, le tolgono i tatuaggi, le rasano le gambe, riparano i denti e la vendono all'agenzia di stile come nuova, e la differenza del prezzo la usano per alcolizzare gli altri russi.
I tedeschi sono sciocchi. Escono da Berlino in colonne, vanno a far guerra da qualche parte, vengono colpiti nel muso, perdono ragione e il resto del tempo incollano tranquilli le scatole sulle ruote.
Gli americani sono idioti. Nella loro bandiera ci sono le stelle da aspirante, e la zebra da pedoni, ma si considerano severi e sparano ogni oggetto che non si muove verso la democrazia.
I ciùkci sono pagliacci. Credono che dopo la morte ciascuno di loro diventerà protagonista di una barzelletta a parte e che Abramovič diventò governatore di Ciukòtca grazie a un braccialetto di zirconio.
I coreani sono mostri. Il loro piatto preferito è lo spiedino fatto da 3 cuccioli, annaffiato dalle lacrime di loro padroni, e il nome preferito è Kim Gnam Bau.
I moldavi sono nessuni. Si tengono per rumeni, i quali si tengono per romani, i quali sono estinti da tempo.
I belorussi sono pazzi. Alla Pasqua cozzano con le patate, gemono sotto giogo dal piacere e fra qualunque oggetti a loro proposti tendono sempre a scegliere qualcosa di calvo e baffuto.
Gli estoni sono zombi. Ciascuno di loro è nato un po' morto, perciò tutta la vita cammina senza fretta, come dietro del proprio feretro, pensa lentamente, come se fosse l'ultima volta, e parlando può non solo estendere le parole, ma anche farne bolle.
I cinesi sono nullità. Loro lingua assomiglia alla nostra tosse, e loro faccia ai loro culi, mentre sono capaci di fare in 5 minuti il Mar Giallo da qualunque fossa.
Gli arabi sono sporchi. Portano i chador, vanno in chador, e che duri così per l'eternità.
Gli armeni sono impertinenti. Corvi, piccioni e armeni, mosche, armeni e zanzare, armeni, armene ed jerevani - ecco chi regge sulle vie delle nostre città cui nomi russi saranno presto dimenticati.
I negri sono abominevoli. Prestando ascolto ai suoni di loro culi marroni hanno inventato il sassofono e in 100 anni ne hanno soffiato fuori tanto jazz, quanto i conigli non hanno insufflato alle coniglie.
sabato 2 gennaio 2010
Mancata correttezza politica
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