sabato 15 maggio 2010

Lenin


La scritta: il compagno Lenin sta ripulendo il globo terrestre dalle canaglie varie

Alcune storielle su Vladimir Lenin. Il 22 aprile fu il 140. anniversario della sua nascita.

Leonìd Mlečin in una trasmissione della radio Eco di Mosca raccontò:

1.
Buffo assai in uno dei Plenum del Comitato Centrale nel 1928 Michaìl Kalinin disse (era un discorso spontaneo, non preparato):
- Quelli di noi, che conoscevano Iljič, conosccono perfettamente, se c'era bisogno di mandare qualcuno in un posto dove la situazione era difficile e Lenin diceva: "Vada lì, e fucilali tutti!". E quello chi non conosceva bene Lenin, poteva pensare, che lui infatti voleva che loro siano fucilati, mentre in realtà... E qui Anastàs Mikojàn replica dal suo posto "Sarebbe fucilato lui stesso, se lo avesse fatto". Kalinin finisce più delicatamente: "Sarebbe una trasgressione assoluta della volontà di Vladimir Iljič".

2.
Esiste una sua lettera sbalorditiva a un compagno di lotta, che conosceva dai tempi dell'emigrazione. Lui scrive: "I vecchi bolscevichi se ne son andati, e quelli nuovi non mi vogliono sentire, - scrive Lenin. - Propongo delle cose - le rigettano, le impongo - rigettano. Sono costretto a convincerli e non sempre riesco a farlo". Una cosa sbalorditiva. Noi siamo abituati che Lenin era ammirato e rispettato da tutti i suoi compagni... Mentre alla fine della sua vita si trovò di fronte al fatto che il sistema stesso da lui creato lo aveva respinto.

3.
Čičerin (il primo Ministro degli esteri della Russia Sovietica) gli si lamentò che i čechisti (agenti della ČEKA, servizi segreti) gli impedivano nel condurre la politica nei confronti di Germania, di Turchia, frustrando tutti gli accordi, e Lenin gli scrisse:
- Lei ha assolutamente ragione, solo che bisogna agire, anziché parlare. Dunque, venga 'sto giovedì alla riunione di Politburo, e se riusciremmo a far fucilare queste canaglie čechisti di merda, io, in persona, sarò felice". Capite la sua posizione? Lui già aveva capito cosa stava succedendo, ma lui aveva ormai creato 'sto sistema. E lui stesso cominciò a cambiarla, ma era già gravemente malato.

Dal libro di Veller e Burovskij "La storia civile di una guerra pazza" (vedi anche un mio post precedente sul libro):

Pagina 63

Uno scandalo! Allontanarono Lenin [ferito, ottobre 1918] a Gorki, il giorno successivo era sparito senza tracce il Presidente della VČK Felix Dzierzynski! Dopo 2 mesi (!), quando il Lenin che non era affatto malato riuscì a "sprigionarsi" e tornò a Cremlino, il giorno successivo tornò Dzerzynski. Dove era stato? In Svizzera. Perché, come mai? Ha fatto una capata a sua moglie malata.

Continua:
Cioè, il più probabilmente il complotto (l'attentato in cui Lenin era ferito) era organizzato dal compagno Sverdlòv, sotto lo scudo del compagno Trotskij. Mentre i compagni Dzerzynskij e Zinoviev preferirono di non interferire. In un tempo breve dopo il ritorno del compagno Lenin ai lavori statali, il compagno Sverdlòv morì, e le sue funzioni erano suddivisi fra più persone e mai più furono concentrati nelle mani di una sola persona.

Nota mia: son pigro di perdere tempo per trovare una citazione esatta, ma gli autori dicono anche, che quando il compagno Sverdlòv prima del morire circa 10 giorni era malato, il compagno Lenin, era l'unico membro del Comitato Centrale chi non venne a visitarlo.

Un'altra citazione:
...Dzierzynski era comunista di estrema sinistra, e nel marzo del 1918 all'occasione della sottoscrizione della "Pace di Brest" con la Germania, diceva: "Peccato, che il Partito ora non è assai forte per reggere una scissione e l'allontanamento di Lenin, perché questa pace vergognosa non ci porterà nessun profitto".

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