"Senza di me il popolo è incompleto", - sono le parole di Andrej Platonov, uno dei più grandi scrittori mondiali del secolo XX, del livello di Proust, Joice e Kafka.
"Si ricordò due giorni dopo perché viveva e dove era stato mandato. Ma dentro all'uomo vive, oltre a lui, anche un minuscolo spettatore; egli non partecipa all'azione né alla sofferenza, serba sempre il sangue freddo, è sempre il medesimo. Il suo compito è vedere e fungere da testimone, ma non ha diritto di voto nella vita dell'uomo e non si conosce il perché della sua esistenza solitaria. Quel cantuccio della coscienza è illuminato giorno è notte, come la portineria d'un grande caseggiato. Il portiere vigila sempre, conosce tutti gli abitanti della casa ma non uno di essi si consiglia mai con lui sui propri affari. Entrano ed escono, il portiere-spettatore li segue con gli occhi. Appare talvolta triste nella sua impotente sagacia, ma sempre cortese, e riservato; ha l'abitazione altrove; in caso d'incendio telefona ai vigili del fuoco e osserva dal di fuori lo svolgersi degli eventi".
E' l'estratto dalla traduzione italiana del suo libro Čevengùr, (si chiama "Da un villaggio in memoria del futuro", traduzione di Maria Olsoufieva).
Ma il problema con la traduzione di sig.ra Olsoufieva sta nel fatto, che è stata fatta da un testo "mutilato" dalla censura sovietica, con tante omissioni e correzioni... Eccovi alcuni esempi:
"I lattanti illanguidivano in braccio alle madri che non avevano latte sufficiente per saziarli."
In originale leggiamo: "Ai lattanti le madre stesse gli avevano gradualmente illanguidito, non dandogli a poppare il seno a sazietà".
"Zio Zachàr, il babbo lo ha fatto apposta?" Dal testo italiano si capisce che il bimbo domanda se suo padre si era suicidato apposta.
La frase di Platonov: "Zio Zachar, il babbo ha giaciuto apposta così?" (si ha messo apposta in tale posa?). Dunque, lui non capisce ancora nemmeno che suo padre è morto. Infatti, è un bimbo!
"Non si rimetterà più a pescare, ormai".
In originale: "Ora non pescherà ancora per lungo."
"Ed infatti, l'indomani vide il figlio maggiore intento a fabbricare, serio e abile, il manico di una scure. Dunque, l'essenziale, per lui, non era l'urina, ma la destrezza manuale".
In originale sta non "per lui" ma "in lui" oppure più esatto "dentro di lui". Dunque, si tratta non dell'essenziale per Zachàr Pàvlovic, ma dell'essenziale dentro del ragazzo.
"Di giorno, aggirandosi per il cortile, non riusciva liberarsi dal pensiero che l'uomo proviene dal verme, e il verme non è che un semplice orrido tubo dentro il quale non c'è nulla all'infuori del buio vuoto".
In originale ".. del buio vuoto e puzzolente".
"Zachàr Pàvlovic era andato a fare un bagno nel ruscello e lo trovò già morto al suo ritorno".
in originale continua così:
"Nel tempo della sua morte, Zachàr Pàvlovic era andato a fare un bagno nel ruscello e lo trovò al suo ritorno già morto, affogato nel proprio vomito verde. Il vomito era denso e secco, era attaccato come l'impasto dintorno della bocca dello scapolo, e dentro dell'impasto agivano vermi bianchi di piccolo calibro".
"Forse serviranno a qualcosa. ...... - Magari a recintare le tombe".
In originale continua così: "Magari a recintare le tombe! I miei figli quando facevano il digiuno di quaresima hanno cagato apposto sopra tutte le tombe nel cimitero".
Un altro indice importante della qualità della traduzione è la ricchezza comparativa dei vocabolari del testo originale e di quello della traduzione. Ovviamente, il numero delle parole differenti, usate in originale e nel testo tradotto, non può essere uguale, ma sono accettabili le differenze di alcuni %, non di volte!
Platonov usa molte parole rare, specifici, e quelle comuni lui le usa in combinazioni insolite ed inaspettate (questi "vermi di piccolo calibro" non sono casuali, ne quello che loro "agivano" e non "si muovevano" semplicemente). E guardate la traduzione: se volendo leggere l'originale russo a voi non basta il gran dizionario russo-italiano di Zanichelli, a un russo, per leggere il testo tradotto basta quell'italiano-russo tascabile di A.Vallardi! Senza parlare della sintassi molto singolare, specificamente platoniana, spesso storta. Questo "Durante il tempo della sua morte..." suona storto in russo! E nella traduzione ogni frase è un campione di regolarità sintattica...
E' un vero peccato che una capodopera dello scrittore così grande rimane senza una traduzione italiana completa e buona.
venerdì 15 gennaio 2010
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7 commenti:
ciao Sergio. ho letto il libro 5 anni fa. l'ho preso dallo scaffale e ho controllato il nome della traduttrice: è la stessa. tu sei molto preciso, è un peccato che la traduzione abbia ammorbidito il linguaggio e le espressioni di Platonov, comunque il libro rimane bellissimo, e... crudo! Uno dei migliori che io abbia mai letto. A me è piaciuta la parte della vita nel villaggio, specie quando si devono organizzare la difesa dai possibili invasori a cavallo.
Luca, il problema è piuttosto nell'originale che aveva la traduttrice. La traduzione è del 1972, mentre il testo completo del libro fu pubblicato la prima volta in russo nel 1989! Sicuro che molti ommissioni ed alterazioni sono dovute alla censura sovietica.
Sai, penso: forse il testo era preparato per la pubblicazione nell'URSS, con tutte le alterazioni e omissioni necessarie, e poi i Capi presero decisione di non pubblicarlo affatto. E siccome il testo aveva passato tanti mani, qualcuno riuscì a passarlo all'Occidente. Anche la prima pubblicazione di Maestro e Margherita era molto mutilata.
ah, ok. ora è chiaro, non avevo capito bene.
Sai, ho n. 2 libri "Maestro e Margherita" in polacco, uno del 1970, col testo censurato/mutilato, e l'altro degli stessi traduttori (Lewandowska, Dabrowski) ma fatto dall'originale completo nel 1980. Forse faccio un paragone come con il Cevengùr. Per ora ricordo, che nel testo censurato mancava un capitolo intero: Il sogno di Nikanòr Ivànovich, poi molti passaggi negli altri capitoli.
In tutto questo, vuoi sapere una cosa impressionante? Sullo scaffale della mia libreria "Il Maestro e Margherita" si trovava accanto a "Il villaggio della nuova vita" di Platonov! Non è abbastanza strano? proprio i due libri che hai citato...
Ah, ti segnalo che ho appena pubblicato un blog nella mia rubrica "Paradossi del Socialismo", davvero buffo. Vai a farti due risate. ciao
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