mercoledì 13 febbraio 2013

Città della Croce

Come la "Stàvropol' sul Volga" ricevette il nome di Togliatti

All'inizio dell'anno 1737 all'Imperatrice russa Anna si era rivolta la principessa kalmyka Anna Tàjshina, cui consorte dalla stirpe di Chenghiz si era già converto in cristianesimo ortodosso. Tàishina promise all'Imperatrice di battezzarsi, nonché di far battezzare 2400 dei suoi suddetti a condizione che le autorità russe cerchino un posto al confine dei boschi e la steppa per i suoi kalmyki, lontano dai loro connazionali militanti.

Il posto per insediamento dei kalmyki battezzati in ortodossia fu trovato dal famoso uomo di stato e lo storico russo Tatìscev alla sponda del Volga, a 80 km controcorrente da Samara. Ricevette il nome di Stàvropol' (città della croce). Il nome rimaneva sino all'agosto dell'anno 1964, quando a Crimea improvvisamente morì il Segretario generale del partito comunista Italiano, Palmiro Togliatti, che lì riposava.

Una settimana dopo sua morte suonò il telefono nell'abitazione di Vassilij Prasolov,  il sindaco di Stavropol' sul Volga. Chiamavano da Mosca, dalla redazione del giornale "Pravda" per domandare dove in città domani sarebbero organizzati i comizi dei lavoratori per chiedere le autorità di cambiare il nome della città da Stàvropol' a Togliatti, siccome il giornale del partito comunista voleva mandarci i suoi corrispondenti. Il capo della città disse, stupito, che al momento non sospettava nemmeno dell'intenzione di rinominare la città, ma se avrebbe da Mosca la conferma ufficiale della decisione presa, i comizi sarebbero organizzati domani. Un giorno dopo gli abitanti della Stàvropol', infatti, seppero, che dal 28 agosto saranno nominati non "stavropolitani", ma "togliàttinzy" (non so, come sarebbe scriverlo giusto in italiano).

Il sindaco era costretto da mattino organizzare più comizi nelle varie imprese della città e ci essere presente in persona. Ma, il sostegno "unanimo" il cambio del nome non lo ricevette. La maggior parte dei discorsi era pro, è vero, ma c'erano anche alcuni discorsi indignati, del tipo: "perché non domandarono l'opinione del popolo?", "chi era quel Togliatti in cui onore viene rinominata una città intera?".

Dopo uno dei comizi, a Prasolov si era rivolto un operaio dell'età media dicendo: "Sarebbe meglio, che ti sparerebbero a morte e la città sarebbe rinominata in tuo onore. Allora il popolo lo avrebbe capito". Orbene, i giornali ufficiali comunicarono il sostegno assoluto della popolazione.

Però, ci fu costruita la fabbrica automobili italiana, la maggior parte della popolazione attuale ci fu trasferita dalle altre città i villaggi, molti sono nati a Togliattigrad, non a Stàvropol'. Cosicché nei vari referendum sul tema, organizzati negli anni 90'ta, gli abitanti erano pro lasciare alla città il nome Togliatti.

Nel 2003 al mio "io sono da Samara" un operaio dell'AutoVAZ disse, fierissimo: "sono togliàttinez!"

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