mercoledì 30 aprile 2008

Aneddoti dal libro Staliniada di Juri Borev, parte 4

Benefattore dei prigionieri tedeschi

Nella città di Elàbuga c'era un campo di prigionieri tedeschi. Uno delle guardie russe li trattava male. I prigionieri hanno scritto una lamentela a Stalin e la guardia colpevole era stato trasferito. L'atteggiamento ai prigionieri tedeschi era buono. Ricevevano la razione del pane maggiore rispetto agli incarcerati russi.

Tedeschi del Volga

Premessa mia: Prima della guerra WWII nella parte dell'attuale territorio della regione di Saratov c'era la Repubblica sovietica autonoma dei tedeschi sul Volga, di circa 2 milioni d'abitanti. Nelle scuole si studiava in tedesco (non il tedesco!), si pubblicava i giornali ed i libri in tedesco. Nel secolo XVIII la zarina russa Caterina II, tedesca di nazione, ha invitato i coloni tedeschi di stabilirsi nel territorio spopolato...

Juri Borev racconta:
Quando studiavamo nel 8. grado di scuola, un amico mio, russo, al ricevere la carta d'identità alle 16 anni compiuti, alla domanda del polizia:
- Nazionalità?
Ha fatto scherzo e disse:
- Sono tedesco.
Così fu scritto nella sua carta d'identità. Tanto, nell'Unione Sovietica del tempo, tutte le nazioni avevano diritti uguali...
All'inizio della guerra Stalin ordinò di traslocare a Kazakistan tutti i tedeschi del Volga e tutta la gente di nazione tedesca dalle altre città del paese. Fu trasferito anche il ragazzo russo che anni fa per scherzo si era dichiarato tedesco. Non era riuscito né spiegare, né comprovare niente...

Nota mia: fra l'altro, anche negli Stati Uniti durante la guerra tutti i cittadini statunitensi di nazione giapponese erano messi nei campi di concentrazione...

L'etichetta cortigiana

De Gaulle notò che quando alla tavola Stalin brindava la salute di uno dei membri del Politburò del partito ed ogni brindato si affrettava lungo la tavola per fare cin cin con la Guida, questi osservava attentamente il passaggio del suo compagno di lotta: se non andava troppo fiero, se non indugiava, se non c'era tropp'orgoglio nella sua andatura. Era una specie del test di fedeltà.

Un regalo enigmatico

Quando Garriman partiva da Mosca, all'aerodromo gli hanno portato il regalo di Stalin: le scatole con la pellicola del film Volga-Volga. Tornato negli Stati Uniti, Garriman ed altri membri del governo statunitense hanno più volte guardato il film tentando d'indovinare il "significato nascosto" dello strano regalo. Nessuno non capiva niente. In fine decisero, che il busillis era nascosto nella canzone:

"America ha regalato alla Russia un vaporetto,
Grandi ruote, bassissima velocità".

Pensarono che accennava alla bassa qualità della merce americana fornita nell'ambito del sistema "Lend-lease". Mentre in realtà a Stalin piaceva tanto questa commedia, lui la ha vista tante volte e semplicemente voleva far piacere all'ospite importante.

Ci sarà comunque utile

Churchill propose di mandare, dopo la guerra, al fondo la flotta tedesca. Stalin sollevò l'indice e disse:
- Propongo di dividere la flotta tedesca fra gli alleati. Dopo di che la Bretagna può mandare al fondo la sua parte.

Nota mia: La nave Ammiraglio Nakhimov, collisa con una nave mercenaria ed andata al fondo del Mar Nero nel 1986 con 423 vittime, era ereditata dalla flotta tedesca, prima della guerra si chiamava "Berlino"...

Sì e No

Stalin parlava al telefono con Churchill:
- No... No... No... No... Sì.
Un corrispondente casualmente presente all'atto lo domanda:
- Compagno Stalin, con permesso, a quale domanda Lei ha risposto "Sì"?
- Churchill mi domandava se lo sentivo bene...

Il Levante

Per fare sporca agli inglesi e cacciarli via dalla Palestina, Stalin votò nell'ONU il riconoscimento dello stato dell'Israele, e lasciò andare all'Israele circa 300 ebrei sovietici, ufficiali militari, aventi esperienza di guerra. Questi ufficiali aiutarono di cacciare via dalla Palestina sia gli Inglesi, sia gli Arabi, ma non tornarono nell'Unione Sovietica per continuare al servizio di Stalin. Il ciò suscitò il suo antisemitismo.

Scrittori

Polikarpov, un boss del partito, cui era stata affidata la "supervisione" sull'Unione degli Scrittori Sovietici, una volta si lamentò:
- Compagno Stalin, lo scrittore N. non ce la faccio a controllarlo, è assolutamente disubbidiente. Forse farlo arrestare?
Stalin obiettò:
- Ma perché subito arrestare? Proviamo prima d'insignirlo di una decorazione d'onore. Forse diventerà più ubbidiente...

Vedi anche i tre miei post precedenti sullo stesso tema, dallo stesso libro

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