domenica 11 maggio 2008

Fazìl' Iskandèr, il più grande scrittore russo fra quei vivi

Fazìl' Iskandèr è uno scrittore di lingua russa di origine abchaza, nato in 1932 a Sukhumi. In mia opinione, è il migliore scrittore russo fra quelli attualmente vivi. In italiano è pubblicato il suo romanzo "L'uomo e i suoi dintorni" (Armando Editore 1998), nella buona traduzione di Marina Bottazzi e Lila Grieco, e il primo volume della sua grande epopea satirica Sandro di Čegem (Einaudi, 1998), nella geniale traduzione di Ljiljana Avirović. Ho visto a Firenze alcuni piccoli librettini dei suoi racconti...

Eccovi un frammento della prefazione dell'autore al "Sandro":

Idealizzando l'immagine di una vita che scompare, noi, forse senza neppure saperlo, presentiamo il conto al futuro. E come se gli dicessimo: ecco quello che perdiamo, e tu in cambio che cosa ci dai?
Che il futuro rifletta su ciò, se mai è in grado di farlo.

Dalla sua intervista a Rossijskaja Gazeta il 4 marzo 2004:

- Le realtà della nostra vita politica offrono dei pretesti per ridere?
- Il fatto stesso, che la gente ha ancora voglia di deridere i difetti del proprio paese, significa che per il paese permane ancora la speranza di guarigione. Se la voglia di ridere dei difetti del paese viene sparita, dunque il paese è perito. Non si ride dei defunti.

Ecco uno dei suoi saggi:

In Russia molti si preoccupano dello stato di cose in Russia, ed altri la rubano

- Cosa fa' la gente in Russia?
- Si preoccupano dello stato di cose in Russia.
- No, ho domandato, cosa fa la gente in Russia.
- Ho risposto già, che si preoccupano dello stato di cose in Russia.
- No, sicuramente Lei mi ha capito male. Volevo sapere proprio cosa fanno in Russia? Di che affari si occupano? Affari, se fanno qualche affare?

- La gente in Russia si preoccupa dello stato di cose in Russia. Questo è in Russia l'affare principale.
- Va bene. Se preoccuparsi dello stato di cose in Russia è l'affare principale dei russi, forse loro hanno qualche affare secondario? Forse ci sono in Russia qualche altra gente, oltre quella, che si preoccupa dello stato delle cose?
-Ah! Lei vuole sapere di quelli altri! Doveva dirmelo dapprima! In Russia molti si preoccupano dello stato di cose in Russia, e altri rubano la Russia.
- Ma tutti gli altri?
- Si, proprio tutti.
- Ma non è possibile! Proprio impossibile, che tutti tranne quelli, che si preoccupano dello stato di cose in Russia, la rubino!
- Come che non è possibile? E' proprio così! In Russia tutti sanno che è così.
- E non c'è nessuno, chi lotti contro questa situazione?
- Non c'è.
- Perché?
- Non si trovano lottatori.
- Come non si trovano lottatori? E' folle, questa situazione!
- La gente in Russia, che si preoccupa dello stato di cose, non ha il tempo per la lotta, e gli altri, ladri, non possono mica lottare contro se stessi, eh? Però, questo non significa affatto che la Russia la rubano troppi. L'affare è questo: in Russia davvero molti si preoccupano dello stato di cose in Russia.
- Ma chi sono in maggioranza in Russia: quelli che si preoccupano dello stato di cose in Russia, oppure quegli, chi la rubano?
- Impossibile calcolare.
- Perché?
- Primo: quando i ladri si uniscono alla gente, che si preoccupa della Russia, sono proprio indistinguibili da questi ultimi. E approfittano di questo. E poi, sono curiosi anche loro di preoccuparsi di Russia: preoccuparsi dello stato di cose in Russia è una specie di divertimento per loro. E più pensano di Russia, più ferma diventa la sua convinzione che bisogna rubarla! Il preoccuparsi di Russia alza il loro stato di animo!
- Ma in tal caso, quelli che si preoccupano di Russia, riposando dalle sue preoccupazioni, potrebbero calcolare, quanti sono quelli che si preoccupano dello stato di cose in Russia, e quanti sono quelli, chi rubano alla Russia. Qualche bilancia ci serve! Altrimenti perirà il paese!

- Neanche gli altri non hanno il tempo per i calcoli. Quei, che si preoccupano della Russia, riposando delle sue preoccupazioni, anche loro la rubano un po'.
- Ma come! Rubano anche loro!
- No, quando loro si preoccupano di Russia, non la rubano. Dio ci guardi di questo! Però nel tempo libero, la rubano un po', sì. Uno deve vivere di qualche cosa! Tanto più, che rubandola un po' diventano indistinguibili dai ladri, non sono già tanto rimarchevoli. E in Russia, preoccuparsi della Russia sempre era molto più pericoloso, che rubarla. Esiste una tale tradizione. Ecco, loro in questo modo loro stanno facendo una specie di mimicria. Ma principalmente, loro si preoccupano della Russia.


Prima pubblicazione nella rivista "Znamia plus", 1997
Premio nazionale di saggistica dello stesso anno.

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