mercoledì 1 giugno 2011

Un po' lunga, ma commovente:

Ho sposato una giovane valchiria: lo sguardo penetrante, la vite di una vespa, la treccia grossa come un braccio e lunga sino alla cintura. Lì, da loro, tutte sono così. Siamo fuggiti all'estero in un trattore di passaggio, ci faticavamo alcuni anni, poi ci abbiamo comprato un appartamento su ipoteca.

Tutti i parenti ci fecero regali all'inaugurazione della nuova casa: i vasi d'artigianato, le lampade di design, le posate in argento e via di seguito. E solo il suocero ci ha regalato una macchinetta elettrica per pulitura dei tubi con una valigetta di ugelli varie. Essendo le persone garbate, io e mia moglie ne abbiamo riso di soppiatto ("associazioni di idee sconvenevoli del livello uno"), fatto un tentativo di dimenticare il regalo così prezioso, ma lo abbiamo ricevuto dal suocero una volta ancora già all'aeroporto. Ci toccò a prenderlo.

Cinque anni sono passati. Vari ospiti sono a casa nostra a permanenza: ora una suocera, ora l'altra, ora le sorelle e nipoti. Orbene, caro suocero, lo conoscevi, vecchio barbogio, lo sapevi tutto. Ne sapevi dei nostri impianti igienici puttanativi, dei gomiti di diametri svariati, i tratti orizzontali dei tubi di scarico lunghi 10 metri, raccordi a T, accidenti! in luoghi i meno aspettati! Lo sapevi che nel nostro paese del capitalismo trionfante, gli idraulici vengono pagati come le prostitute le più care, ma sono loro a inculare i loro clienti. Tu hai vissuto con quelle 3 donne 40 anni nei tempi sovietici, quando le macchinette per pulitura di tubi non erano immaginabili affatto. Ora, quando ogni 6 mesi tiro fuori da ogni lavabo e vasca una criniera di Bucefalo, ti voglio dire: Sandro, il tuo regalo risultò di essere il più utile di tutti gli altri. Tantissime grazie maschili!



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