venerdì 28 settembre 2012

Gli elogi alle lingue

Ogni scolaro russo deve imparare pro memoria la famosa "poesia non rimata" (stihotvorenije v prose) di Ivan Turgenev sulla lingua russa:

 

"Во дни сомнений, во дни тягостных раздумий о судьбах моей родины, — ты один мне поддержка и опора, о великий, могучий, правдивый и свободный русский язык! Не будь тебя — как не впасть в отчаяние при виде всего, что совершается дома? Но нельзя верить, чтобы такой язык не был дан великому народу!"

"Nei giorni del dubbio, nei giorni dei pensieri strazianti sul destino della mia patria - tu sola mi sei di aiuto e sostegno, o grande, possente, veridica e libera lingua russa! Non fosse per te, come non cadere nello sconforto davanti alla visione di tutto quello che si compie a casa? Ma non è possibile credere che una tale lingua non sia stata data ad un grande popolo!"

 

(La traduzione italiana la ho presa dal forum del sito dell'Accademia della Crusca)

 

Oggigiorno, ogniqualvolta dicono la "grande e possente" intendono il mat, il turpiloquio russo, le parolacce. La gente di tutte le nazioni dell'ex Unione Sovietica, persino quella che quasi non sa parlare russo, persino quelle, che non vogliono bene russi e la Russia, al bestemmiare passa al mat russo. Vedi il mio Glossario delle parolacce russe.

 

“L’imperatore Carlo V diceva che una persona ben educata parla in spagnolo con Dio, in francese con gli amici, in tedesco con il nemico e in italiano con le donne. Ma se conoscesse il russo, troverebbe in esso la sontuosità della lingua spagnola, la vivacità del francese, la forza del tedesco, la dolcezza dell’italiano, la laconicità e l’espressività del greco e del latino” (Michaìi Lomonosov, XVIII secolo).

 

Elogio alla lingua ceca di Karel Čapek:

 

A ještě musím pochválit tebe, tebe, česká řeči, jazyku z nejtěžších mezi všemi, jazyku z nejbohatších všemi významy a odstíny, řeči nejdokonalejší, nejcitlivější, nejkadencovanější ze všech řečí, které znám nebo jsem slyšel mluvit.

 

Chtěl bych umět napsat vše, co dovedeš vyjádřit; chtěl bych užít aspoň jedinkrát všech krásných, určitých, živoucích slov, která jsou v tobě. Nikdy jsi mi neselhala; jen já jsem selhával, nenacházeje ve své tvrdé hlavě dosti vědomí, dosti povzletu, dosti poznání, abch to vše přesně vyjádřil. Musel bych žít sterým životem, abych tě plně poznal; doposud nikdo neshlédl vše, co jsi; ještě jsi před námi, tajemná, překypující a plná dalekých výhledů, budoucí vědomí národa, který vzestupuje.“

Ma devo anche lodare a te, la lingua ceca, la lingua la più difficile fra tutte, la più ricca di tutti i significati e tutte le sfumature, la più perfetta, la più emotiva, più perfetta fra tutti i linguaggi che so parlare od ho mai sentito parlare.

 

 

Vorrei sapere scrivere tutte le cose, che sei capace d'esprimere, vorrei usare almeno una volta ogni parola bella, precisa, viva, fra quelle che contieni. Né una volta sola non mi hai fatto meno; solo io ti facevo meno, non trovando nella mia stupida testa abbastanza sapienza, abbastanza ispirazione, abbastanza conoscenze per esprimere preciso tutte le cose. Dovrei vivere cento vite, per conoscerti pienamente; sin d'ora nessuno ha visto tutto quello che sei; rimani ancora dinanzi a noi, misteriosa, bollente, piena di prospettive lontane, la coscienza futura del popolo che sta per salire.

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