sabato 17 maggio 2008

Gli altri aneddoti storici su di Stalin dal libro di Juri Borev (parte 5)

Staliniada

La distribuzione giusta

Nel 1949 Stalin telefonò alla casa editrice Goslitizdàt (Editori statali di belle lettere) e disse:
- Compagno Miasnikòv, non siamo stati noi a scegliere le moglie al defunto scrittore Alexey Tolstoy. Era stato lui stesso a sceglierle, perciò bisogna dividere l'onorario relativo al suo patrimonio letterario fra le due vedove, cioè la prima e la seconda sua moglie.

Cavalcatore

Allo Stalin gli dimostrano il film "La gente coraggiosa". Gli ha piaciuto come cavalcava l'attore Gribov. Lo lodò:
- Cavalca bene quest'attore.
Il capo dell'Ufficio cinematografico gli spiegò cautamente:
- Compagno Stalin, è un proiettore di sfondo (rear projector).
- Cosa sarebbe?
- Gribov sta facendo salti essendosi accavallato su uno sgabello, e sullo schermo di sfondo si proietta il paesaggio che si muove...
Stalin diventò pensieroso, poi sorpreso fa':
- E' su questo sgabello lì, che sperate di superare l'Hollywood?

Il traduttore

I film stranieri erano tradotti a Stalin da Bolshakòv, il capo dell'Ufficio cinematografico dell'URSS, il quale non parlava nemmeno una lingua straniera. Prima della dimostrazione ai membri del governo, lui, con un traduttore guardava il film più volte, imparava pro memoria tutta la traduzione sincronizzata (!!!) e poi la riraccontava durante la dimostrazione a Cremlino.

Senza accento

Il regista del film "La battaglia di Stalingrado" e tutti i capi della cinematografia sovietica erano molto preoccupati perché l'attore Dikij chi interpretava il ruolo di Stalin, non imitava l'accento georgiano della Guida. L'attore ha detto:
- Non mi insegniate il mio mestiere. So io come fare.
Dopo aver guardato il film, Stalin disse:
- Non assomiglia in assoluto, ma è interessante...
Fra un po' l'attore Dikij fu invitato a Cremlino.
Stalin disse:
- La ho invitato per domandare, perché Lei stava interpretando il mio ruolo senza imitare il mio accento?
- Stavo interpretando non il Suo ruolo, ma la Sua funzione statale.
La risposta piacque a Stalin, nemmeno lui stesso non voleva che lo guardino come una persona umana...

Nazionalnichilista

Stalin ricevette a Cremlino gli georgiani autori di un'opera fondamentale sulla storia di Georgia, insignita del premio Stalin. Loro erano sorpresi, che la Guida gli parlava solo in russo, e una volta gli scappò "da voi, georgiani...". E poi, un'altra volta: "Mentre da loro, russi...". Di che nazione dunque si percepiva Stalin alla fine degli anni 40'ta?
Georgiano? Russo? Piuttosto Iddio, chi non fa parte di nessuna nazione e non può neanche farla...

Nulla osta

Nel 1947 la regina di Belgio invitò a Leonid Kogan ed altri violinisti sovietici a partecipare nel concorso di violinisti. Sul telegramma d'invito Stalin scrisse la sua nulla osta: "Mandarli. Vincere i primi posti".

Il patrono attente degli attori

Un certo Dmitri P. faceva un piccolo impiegato della cancelleria del Comitato Centrale del Partito Comunista ed apprezzava il potere offerto dal suo posto. Una volta lui inserì nell'elenco già pronto degli insigniti del Premio Stalin il cognome di un'attrice, la sua amante. E quella fu insignita del premio! Ma siccome nel teatro sapevano i cognomi degli attori proposti inizialmente, si diceva:
- Ecco, Stalin stesso la ha inserita! Come è attente a guardare i nostri spettacoli! Si accorge persino dei personaggi, che appaiono in singoli episodi!

L'educazione

Quando Stalin seppe, che Alexej Kapler stava facendo corte alla sua figlia Svetlana, la portò allo specchio e disse:
- Guarda a te stessa. Pensi che sei innamorabile?

Chi arrestare?

Stalin disse a Beria (capo della KGB di allora):
- Lavrentij, non mi piace questo romanzo di mia figlia Svetlana, bisogna arrestare...
- Chi, Svetlana Iòssifovna?
- Che scemo sei! Kapler!

Nessun commento: