mercoledì 10 giugno 2009

Guerra e pace

- E Lei crede nelle previsoni del tempo?
- Sì, credo! Faccio parte della setta dei sinottici - meteorologi del Settimo giorno!

Quando mio figlio aveva 5 anni, dall'estate, in campagna, osservava lavorare i tagichi sulla costruzione di una casa (lavorano, fanno pausa, lavorano, fanno pausa). Domando:
- Perché sei così pensieroso?
E lui, dopo un sospiro profondo, fa:
- Voglio essere tagico.
- Perché?
- Loro sono felici che non devono studiare...
Si vede, che era già allora stanco di studiare nel giardino d'infanizia-ginnasio...

Un incontro senza cravatte fra il presidente di Russia Dmitrij Medvedev e il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Dopo aver bevuto e chiacchierato, Medvedev dimostra a Obama la sua "valigetta nucleare". Obama è sorpreso perché contiene n. 2 bottoni al posto di uno solo. Sotto il bottone rosso è scritto "Guerra" e sotto quello bianco - "Pace". Obama, perplesso, domanda:
- Capisco, che se spingere il bottone rosso fra un'ora i missili russi saranno in America. Ma cosa succede se spingere quello bianco?
- Fra un'ora i nostri soldati saranno a Tbilisi.
[La parte georgiana menzionava la guerra dell'agosto nell'Ossezia del Sud come "l'operazione di ristabilimento dell'ordine costituzionale", e quella russa la chiamava "l'operazione del costringere la Georgia alla pace"]

Un militare raccontava, come, una volta visitò una "base militare" a Kazakistan, una di quelle che assicuravano la comunicazione con il cosmodromo Baikonùr. In un deserto ci furono circa 5 camion militari con l'apparecchiatura di telecomunicazione, circa 5 vagoncini abitabili e una casella di sentinella all'ingresso, ma sia il cancello, sia la recinzione ci mancavano - tanto era il deserto disabitato a centinaia di chilometri dintorno. A circa 500 metri dalla base, in una collina di sabbia si vedevano n. 3 soldati sovietici, solitari, a certa distanza uno dall'altro, a mangiare delle cose dai pacchi postali, e bere l'acqua gasata dalle bottiglie. Il comandante della base spiegò:
- Sono quelli a chi ho concesso un giorno di libera uscita (vacanza).

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