sabato 31 gennaio 2009

Una storiella sui poliziotti stradali italiani

Il 16 dicembre il blogger maquico ha commentato così il mio post delle storielle sulle polizie stradali russi: "non trovo le parole per descrivere il mio giudizio..." Ed ecco, cosa vedo fra le storielle fresche nel sito anekdot.ru? Una storiella sulle polizie stradali italiani:

Siccome, secondo lo dice la detta, "Tutte le strade portano a Roma", e lo fanno da molto tempo fa, le polizie stradali italiani sono molto più esperti di quelli russi. Incluso nei modi di guadagnare sulle truffe.

'Sta storia la ho sentita da uno di decine di migliaia di malcapitati, un italiano di mia conoscenza. I semafori in Italia sono corredati di un sistema di fotoregistrazione delle trasgressioni, cioè ogni trasgressore passato al rosso presto riceve un messaggio con la prova della sua trasgressione e una bolletta di multa di circa 100-200 euro.

In un sobborgo di Milano in un periodo breve c'erano rilasciati circa 35 mila di tali multe. Gli autisti, sospettando una truffa, si erano rivolti ai mass media e fu rinvenuto, che i semafori lì funzionavano in un modo alquanto particolare: il giallo durava 1/2,5 secondi al posto dei debiti 3/5 secondi.

Perciò una macchina entrata all'incrocio alla fine del periodo verde, ci risultava fotografata all'inizio del periodo rosso. Le forze dell'ordine rinvennero che l'aggiustaggio fu effettuato dalla ditta produttrice del detto sistema, la quale ditta oltre alle solite somme per la manutenzione dei semafori, riscuoteva anche 25% da ogni multa.

Voglio dire: i poliziotti stradali russi sono polli in paragone con i loro colleghi italiani!

Ah, stavo per dimenticare il happy-end: i colpevoli furono puniti, le somme multate furono restituiti agli autisti malcapitati.

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